La vittima nel contesto familiare

Luana Guercini

Abstract


Il termine “vittima” e il suo stesso concetto appaiono, nell’immediatezza del percorso
logico, legati a contesti di violenza pe r così dire “esterni” rispetto all’ambito
strettamente familiare, come se la mente umana rifuggisse dal considerare ammissibile
l’esistenza di una vittima e quindi del suo carnefice in ambito familiare.
Purtroppo, la realtà storica e sociale afferma l’es
atto contrario : spesso i delitti più
efferati e le sopraffazioni maggiorme nte lesive e dolorose nascono e si sviluppano
all’interno della famiglia, che invece di essere il rifugio dell’anima si rivela un luogo
di tortura
Per lungo tempo la legge
confo rmemente al comune sentire ha reso la famiglia una
sorta di isola sociale, costruita sulle regole stabilite dal pater familias e nucleo
fondante della società civile; isola nel cui ambito gerarchico lo Stato riteneva non
potersi o doversi intromettere, l asciandone gli equilibri interni ad una sorta di abbozzo
normativo, i cui det tagli non era importante determinare.


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